mercoledì 22 dicembre 2010

In occasione di questo Santo Natale ho rispolverato la lettera di Don Tonino Bello: Tanti Auguri Scomodi



Vi auguriamo...
Non un cesto ricco di doni e colore
ma un cuore che Doni serenità e amore.
Buon Natale.

Michele Poli e Famiglia



Per l’occasione ho rispolverato un vecchio scritto di don Tonino Bello (che invio per la bellezza del messaggio).


“Tanti Auguri Scomodi”

Non obbedirei mai al mio dovere di vescovo, se vi dicessi "Buon Natale" senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire.
Non posso, infatti, sopportare l'idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla "routine" di calendario; mi lusinga, addirittura, l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali. E vi conceda la forza di inventarvi un'esistenza carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un povero marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la carriera diventa l'idolo della vostra vita; il sorpasso progetto dei vostri giorni: la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla ove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che lo sterco degli uomini o il bidone della spazzatura o l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell'affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi tutte le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi cortocircuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che, poco più lontano di una spanna con l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano i popoli allo sterminio della fame.
I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell'oscurità e la città dorme nell'indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere "una gran luce", dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura ma non scaldano. Che i ritardi dell'edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, "facendo la guardia al gregge" scrutando l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebbrezza delle attese, il gaudio dell'abbandono in Dio. E vi ispirino un desiderio profondo di vivere poveri: che poi è l'unico modo per morire ricchi.

Sul nostro vecchio mondo che muore nasca la speranza!!!

don Tonino Bello

domenica 7 novembre 2010

7 novembre 2010 Esordiscono due nuovi Lupetti in casa Poli





Ciao a tutti,
oggi finalmente è arrivato il grande esordio nel mondo dello scautismo per i miei due Gemelli Alessandro e Gabriella.
E' una contraddizione ai due miei piccoli Lupetti:
- Un grande in bocca al Lupo.


Al link qui in basso, ho pubblicato le foto scattate stamattina prima della partenza del gruppo Agesci Giovinazzo 1 per l'uscita al Bosco di Ruvo in località Calendano.
Gli interessati possono scaricare le foto da :

http://lh5.ggpht.com/_CgDnrJYbglU/TNa-PgI41-I/AAAAAAAAAZU/_1HbX4Ew58c/s720/P1230980.JPG


http://lh6.ggpht.com/_CgDnrJYbglU/TNbAxxOcmAI/AAAAAAAAAe0/4JpPqvCnhhU/s720/P1240059.JPG

Saluti a tutti
Michele

martedì 28 settembre 2010

F.I.H.P. Hockey Pista - Riunione degli STATI GENERALI DEL 18 SETTEMBRE 2010


http://www.hockeypista.it/forum/viewtopic.php?f=1&t=3239


Egregi Signori,
innanzitutto mi scuso con il Presidente Federale, On. Sabatino Aracu e il SIPAR HP, e ringrazio loro per l’invito alla Convention del 18 settembre di Bologna, ma purtroppo problemi di lavoro mi hanno impedito di partecipare.
Nell’occasione ringrazio anche il sito Hockeypista.it per la messa in onda delle registrazioni degli interventi di alcuni partecipanti.
Premesso questo, parto subito con le mie personali considerazioni:
Non si diventa Presidenti per caso e Sabatino Aracu lo ha dimostrato brillantemente nella sua introduzione, affermare TUTTI ABBIAMO SBAGLIATO è un grande segno di umiltà. Questo è il momento di capire quali sono stati gli errori e porre in atto delle procedure di risanamento per la riqualificazione di questo meraviglioso sport. Benissimo, la convention di Bologna non deve essere l’avvio di un processo giudiziario, ma l’inizio di un processo per ritornare all’ECCELLENZA. Questo si potrà avere solo se TUTTI e per "TUTTI" intendo anche i SANTONI di questa specialità, si siederanno a tavolino con la convinzione che c’è sempre da imparare, anche a 90 anni, come affermato dal nostro Presidente Federale. Quindi sono pienamente d’accordo con la teoria dell’istituzione di un tavolo dove tutte le scuole hockeistiche nazionali (Scuola Pugliese, Scuola Toscana, Scuola Veneta, Scuola Lombarda, Scuola Piemontese, Scuola Friulana, Scuola Emiliana e la GIOVANE Scuola Ligure), si confrontino tecnicamente e si tiri fuori finalmente un modello di prestazione dell’HOCKEYSTA. Altrettanto importante è fissare bene in mente che il solo gioco di squadra dei migliori tecnici del mondo (scusate la presunzione ma noi Italiani siamo i migliori) non è più sufficiente, il valore organizzativo economico è fondamentale, bisogna tirare dentro il movimento nuovi giovani dirigenti che affianchino i vecchi, con spirito e abilità imprenditoriale, e convoglino saggiamente i pochi euro che la crisi economica ci mette a disposizione. Se questo non avverrà, ahimè non sarà sufficiente nemmeno pubblicare e distribuire gratuitamente l’enciclopedia dell’ HP di Gianni Massari.
Caro Presidente, come primo passo io chiedo l’intervento di fondi Federali per la pubblicazione dell’enciclopedia dell’H.P. del nostro ex C.T., così come fu fatto anni orsono dalla Federazione con l’unico testo ufficiale redatto anni orsono dal nostro ex C.T. Francesco Marchesini.
Anch’io come il designatore Fiorenzo Tonali vorrei iniziare con il fare un plauso all’operato degli arbitri, la scorsa stagione hanno svolto il loro compito in maniera egregia, il regolamento nuovo ha messo in difficoltà tutti e gli arbitri ancor più.
Da quello che quasi tutti hanno dichiarato, hanno avuto poche possibilità di prepararsi, sia in aula che in pista. Per quanto riguarda il settore arbitrale e gli allenamenti in pista io avrei una mia piccola teoria, in questo mio intervento posso riassumere sinteticamente così:
Gli arbitri di A1 e A2 devono allenarsi obbligatoriamente presso le società sportive e aggregarsi agli allenamenti delle squadre senior.
Purtroppo non mi trovo d’accordo su alcune cose dichiarate dall’allenatore Antonio Caricato, perché condite con astute inesattezze.
Come detto da Caricato, le nostre Nazionali hanno raggiunto il loro minimo storico, è vero e facile da verificare, basta guardare le classifiche. Come intelligentemente dichiarato dall’Avv. Fausto Pozzan, nel nostro sport manca la memoria storica, la storia scritta della nostra disciplina.
Purtroppo si gioca e si va avanti troppo con il pettegolezzo, e il pettegolezzo è il voler rifare la Storia secondo il proprio senno e arbitrio ma non è il vero. Concordo con Caricato, i risultati attuali sono mediocri, così come lo erano nei primi anni ’80 quando disputammo il mondiale in Cile e ci classificammo più o meno come lo scorso mondiale. Ma proprio dal quel mondiale in Cile è iniziata secondo me la rinascita e la crescita dell’Hockey italiano. Siamo un popolo di creativi e le radici della creatività sono i nostri problemi. Da quei mediocri risultati i tecnici e i dirigenti di quel tempo, tirarono fuori tutta l’abilità italiana, strutturando i centri di Alta specializzazione, organizzati e coordinati da Francesco Marchesini sino alla nazionale under 16 e le nazionali Juniores / Seniores abilmente condotte da Gianni Massari.
Caricato ha dichiarato che l’Italia ha vinto un mondiale femminile. Ma dove? Ma quando?
Il Canada nel 1991 vinse il mondiale femminile pattinando con i pattini in linea, le atlete Canadesi non erano ragazze che giocavano l’hockey in line, ma bensì erano le atlete professioniste della Nazionale di Hockey su ghiaccio canadese al completo, quella nazionale schierava tra le sue fila la più forte giocatrice al mondo di quella specialità, una ragazza di colore che oggi in Italia potrebbe tranquillamente giocare nel nostro campionato maschile di A1.
Non mi sembra nemmeno corretto citare come delle meteore atleti come, Marolla, Marabotti, Scuccato, Ricci, Brandolin e dimenticare nella citazione di quel gruppo, i magici Cupisti Alessandro e Girardelli Franco che erano parte integrante di quella nazionale.
Questi Atleti hanno portato in Italia il primo titolo Europeo e per anni hanno continuato a calcare le piste italiane, aggiungo a quei nomi, Pietrini di Follonica e Dagostino di Salerno, che per tantissimi anni hanno indossato la maglia delle loro città, come si può classificarli come delle meteore?
Mai nessuna nazionale ha mai vinto in Italia un mondiale seniores, portando con sé atleti della stessa età. Le nostre nazionali si sono sempre contraddistinte per la loro diseguaglianza anagrafica, che univa il giovane al più esperto, questo creava competizione, motivazione e risultati.
E’ vero la Juniores è il serbatoio della Senior, ma quanti junior dovrebbero raggiungere la massima serie? Della spedizione olandese, due soli nomi, Cupisti e Girardelli nell’Olimpo dell’Hockey pista, penso che il risultato sia eccellente.
Allora tutti d’accordo sulla juniores come serbatoio della nazionale maggiore, e la under 16 cosa era, se non il serbatoio della Juniores?
Nonostante abbia contribuito marginalmente (in quanto ero solo un collaboratore insieme ad altri colleghi), mi sento enormemente offeso, nel sentire dichiarare che l’ultimo Europeo vinto da una under 16 lo abbiamo vinto solo grazie a Gianni Massari, io sono testimone del volume e la qualità di lavoro svolto da Francesco Marchesini per quella nazionale. Sono stato presente a tutti i raduni di Bassano tenuti da Checco Marchesini e solo una quarantina di giorni prima (forse meno) dell’Europeo, la nazionale fu affidata a Gianni Massari, al quale va il merito di aver condotto magistralmente la panchina azzurra.
Caricato, afferma che le nazionali lavorano a vista, non c’è una linea guida. Forse in questo ha ragione, ma io non sono d’accordo sulla tesi delle linee guida dettate dal C.T..
Il Commissario Tecnico oggi c’è, domani non lo sappiamo. Il patrimonio della specialità sono gli atleti, le linee guida vengono dettate dal MODELLO DI PRESTAZIONE che le varie scuole italiane devono coniare. Si parte dai programmi delle attività giovanili delle nazionali dove dobbiamo preparare i nostri atleti e portarli a raggiungere quello che si chiama DISPONIBILITA’ VARIABILE. Mi spiego meglio per i meno tecnici, la disponibilità variabile è una fase dell’apprendimento sportivo. Questa fase dell’apprendimento di abilità, arriva quando, l’esecuzione del movimento o del gesto vengono automatizzati, c’è una diminuzione dell’attenzione volontaria dell’esecuzione; quindi l’abilità motoria o tecnica si consolida e diventa non più “fine dell’apprendimento”, ma mezzo per realizzare compiti tattici. Tutte le particolarità dell’esecuzione migliorano, si stabilizza la coordinazione e possiamo notare che l’utilizzo dell’abilità acquista soprattutto valore strategico. In Nazionale devono arrivare gli atleti con queste caratteristiche, atleti che possono seguire qualsiasi strategia o tattica di un qualsivoglia C.T., sia che questi preferisca giocare a zona, sia che preferisca giocare a uomo o entrambe le cose. Agli allenatori che lavorano sui giovani, come Massimo Barbieri, si dovrebbe ritornare a insegnare questo, come raggiungere con il proprio atleta la disponibilità variabile. Non possiamo lasciare solo al loro entusiasmo e al metodo prove ed errori la crescita del nostro sport. Mi aggancio ora al discorso di Fausto Pozzan, più praticanti equivale a maggiore qualità. In effetti, la promozione è importante: Massari parlava di scuole elementari e di reclutamento nelle scuole primarie. Si è vero, avendo me partecipato come componente del progetto scuola FIHP del compianto presidente Tiezzi, come potrei non essere d’accordo. Chi più di me può sponsorizzare questa teoria dell’accesso alle scuole. Ma attenzione, le realtà si sono modificate, l’utilizzo del pattino io lo promuoverei già dagli ultimi anni della scuola dell’infanzia. Lo scopo dell’utilizzo del pattino é proprio quello di ampliare verso una maggiore multilateralità le abilità senso-motorie del Bambino al di là del sesso e dello sport dominante la sua attività sportiva futura.
Per quello che può essere lo sviluppo dell’hockey pista, noi tecnici non dobbiamo aver paura di trovarci in situazione sub-alterna nella scuola.
Noi lavoriamo per migliorare il prodotto Pattinare e il pattinare per transfert porterà più avanti i bambini a giocare ad hockey, il compito che ci dobbiamo prefissare è divulgare il pattinare all’infinito, tutti gli apporti migliorano il sistema, noi siamo nel sistema e lavoriamo con loro.
Noi tecnici siamo depositari di alcuni saperi, gli insegnanti lo sono di altri c’é un confronto. Tutto questo, fatto con coscienza, porterà al risultato voluto, cioè indirizzare più bambini verso le nostre piste.
Se a qualcuno dovesse interessare, sul mio blog http://pattinaresulweb.blogspot.com/ sono riportate le mie esperienze con il progetto scuola, non è un’enciclopedia, ma una sintesi della mia esperienza con le rotelle.
Sempre Pozzan ha posto il problema dell’hockey femminile. Le abilità al di là del sesso, sì del sesso! Sport per ragazzi e sport per ragazze, Hockey per ragazzi e hockey per ragazze?
La differenziazione tra sport per ragazzi e sport per ragazze ormai è stata superata da decenni.
Nella mia relazione tecnica scritta sull’hockey femminile, che distribuii a tutti i presenti e in copia consegnai alla FIHP, in occasione del Seminario per gli allenatori di Roma nel luglio del 1994, lanciai un messaggio di allarme, proponendo delle soluzioni che all’epoca fecero sorridere gli addetti ai lavori. Tra queste proposte ricordo, quella di far disputare un campionato giovanile misto, fu definita da qualcuno una mia allucinazione.
Ancora oggi mi chiedo quella relazione sarà mai stata letta da qualcuno?
Per la cronaca, e non per correggere quanto detto da Fausto Pozzan, nel 1991 fu disputato un campionato femminile a 18 squadre.
Altra proposta da condividere è quella lanciata da Fausto Pozzan e Camillo Di Nicola sull’utilizzo del Web, avvicinare le varie zone agli eventi, con l’aiuto della rete. Non mi sembra giusto né promozionale, obbligare un tecnico della Sicilia o della Puglia, a spostarsi di 1000 – 2000 km per partecipare al seminario allenatori. Per le località disagiate, si deve poter dare la possibilità anche attraverso il web di partecipazione a questi seminari.
Francesco Martini ha ricordato che solo il 10% di quello che si espone verbalmente viene recepito e memorizzato, mi auguro che questo mio intervento scritto raggiunga qualche punto percentuale in più.
C’è molto da lavorare, Massari ha ricordato a tutti che Marzella ha messo i pattini a tre anni, quindi a 19 anni ha raggiunto l’eccellenza con la vittoria dello scudetto e della Coppa delle Coppe. Sedici anni di duro lavoro per raggiungere il top.
Quindi, se questo 2010 è davvero il nuovo anno zero, buon lavoro a tutti.
Cordiali saluti
Michele Poli

lunedì 6 settembre 2010

5 settembre 2010 CONCERTO DELLA POLIFONICA





Carissimi lettori,

ecco a Voi tutte le foto del concerto tenutosi nel cortile dell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo.

Le foto sono a vostra disposizione, è sufficiente collegarsi ai due link qui in basso:
http://picasaweb.google.com/104737897416788993604/5settembre2010ConcertoEstateGiovinazzese#5513552253051151202

http://lh5.ggpht.com/_CgDnrJYbglU/TIvscu-H9hI/AAAAAAAAATQ/oxUVKbt1jyk/s512/P1230533.JPG



ciao a Tutti
Michele Poli

venerdì 30 aprile 2010

2 aprile 2010 giovani calciatori crescono con Fabio


Come ogni anno, i giovani atleti guidati dal mister Fabio Pansini, incontrano le scuole di calcio Giovinazzesi.
Collegandovi al link qui in basso potrebbe scaricare le foto dell'incontro .

http://picasaweb.google.it/michelepoli.mp.libero/2Aprile2010CampettiDolceamoreCalcioAOtto?authkey=Gv1sRgCLXHqd_3y9XoJA#5466031225698022130

lunedì 22 marzo 2010




giovedì 11 marzo 2010

LAURA REGANO, un esempio di altruismo da imitare e diffondere…”



A.I.T.F. Associazione
Italiana
Trapiantati
di Fegato
ONLUS

All’Ill.mo/a dott./ssa
_________________
_________________
Oggetto: invito

Il Centro Trapianto di Fegato del Policlinico Universitario Di Bari insieme all’Associazione Italiana dei Trapiantati di Fegato (A.I.T.F.) Nazionale, L’A.I.T.F. Puglia e l’A.I.D.O. Puglia, stanno organizzando per la giornata del 20 marzo 2010, ore 09,00 presso l’AULA DE BLASI del Policlinico di Bari, una tavola rotonda nel corso della quale avverrà la consegna di una borsa di studio di € 5.000,00, finanziata dall’AITF Nazionale, in memoria della dott.ssa Laura Regano, presidente della AITF per la Regione Puglia, recentemente scomparsa a Torino in attesa di un nuovo trapianto di fegato.
Nel corso della manifestazione che avrà per titolo:

“Donazione e trapianti di organi in Italia:
LAURA REGANO, un esempio di altruismo da imitare e diffondere…”

che vedrà la partecipazione fra gli altri del prof. Memeo, (Direttore del Centro di Trapianti di Fegato del Policlinico di Bari), del prof. Gigot (Direttore Generale della Clinica Universitaria Saint Luc di Bruxelles), del prof. Mauro Salizzoni (Direttore del centro Trapianti di Fegato dell’ospedale “Le Molinette” di Torino) e dell’Ing. C. MAFFEO (Presidente Nazionale dell’AITF) verrà altresì presentato il libro
“ Nel regno delle chimere ”,
scritto dalla stessa dottoressa ed edito postumo per i tipi della Edizioni SIZ di Verona, i cui utili saranno destinati alla stessa A.I.T.F. per il finanziamento di attività attinenti alla propria ragione sociale.
Scopo dell’iniziativa sarà quello di promuovere una più ampia sensibilizzazione sui temi della donazione e trapianti di organi e fornirà l’occasione per discutere, insieme alle autorità istituzionali ed accademiche, della situazione di tale settore in particolare nella nostra Regione.
Nel rispetto della volontà costantemente espressa dalla dottoressa Laura Regano, L’Associazione Italiana Trapiantati di Fegato ha intenzione di dare continuità all’impegno da Lei profuso, sia come presidente regionale della AITF Delegazione Puglia, sia come professionista della società BXL Puglia-Europe, società che la dottoressa Regano ha contribuito a fondare ed all’interno della quale ha promosso ed elaborato una serie di progetti di mobilità, riconosciuti e premiati anche a livello europeo, rivolti a giovani medici al fine di favorirne la formazione all’interno dei maggiori centri trapiantologici nazionali ed europei.
Considerata le finalità e gli interessi della presente iniziativa, con la presente si invita la S.V.I. a voler partecipare a detto evento.
Fiduciosa nell’accoglimento della presente, la prof.ssa Rosa Ieva, madre di Laura Regano e responsabile p.t. della delegazione Puglia della A.I.T.F., porge i suoi più cordiali saluti
Andria, 26 febbraio 2010

Prof.ssa Rosa IEVA

mercoledì 10 marzo 2010

Schizzato via dal forum di Hp MARIA: la donna per eccellenza.

Per poterci capire qualcosa bisognerebbe leggere qualcosa da questo link:
http://www.hockeypista.it/forum/viewtopic.php?f=1&t=2960&start=20



Un noto proverbio recita : ”ognuno misura gli altri col proprio metro”.

Padrone e una bellissima parola se considerata nell’accezione Vera del suo significato ossia: Padre. Infatti etimologicamente Padrone deriva da Patrònus cioè Pater ovvero Padre, protettore. E chi è Dio se non il nostro PATER?

E’ spiacevole notare come ancora oggi in tanti avvertano la sensazione della sottomissione a qualcuno. Famiglia, lavoro, amici…..e se guardassimo invece realmente Maria? E la sua reale sottomissione? Non svilisce affatto il suo essere Donna anzi. La esalta e la glorifica nella sua vera essenza.
Non solo: SI MARIA SI E’ SEMPRE SOTTOMESSA ALLA VOLONTA’ DEL SIGNORE. Ma chi è Maria? MARIA è la MADRE del suo SIGNORE.
Ragazzi c’è poco da parlare. I fatti parlano chiaro. E se dire SI porta a cotanto frutto…….
Perché quel “SI” spaventa così tanto?
Io sono troppo ignorante per rispondere. La mia è una fede che non cerca troppe spiegazioni ( parliamo troppo e dimostriamo troppo poco…la vita di un cristiano deve essere prima di tutto esemplare per poter dire, poi, qualcosa…..


Un grande del giornalismo religioso, parla di Maria …... Lo fa alla sua maniera, semplice ,ma appassionata. Ci riferiamo al giornalista Antonio Socci, un nome,una garanzia di serietà ed anche di competenza. Socci, chi è Maria?: “ ma guardi,la sua domanda mi e ci richiederebbe ore di lunga e piacevole conversazione, ma mi limito a risponderle così: di Maria non ne abbiamo mai a sufficienza, Maria non basta mai”. In che senso, Maria non basta mai?: “ lei è la discepola perfetta, colei che ha detto sia fatta la tua volontà senza alcuna certezza solo e semplicemente credendo,e non mi pare cosa di poco conto. A noi tutti, Maria da un esempio di fiducia e di fede nel suo Figlio, poi lei, una semplice ragazzetta di campagna, per niente colta, ha avuto il privilegio di darci e donarci il Figlio di Dio. Ora si comprende il mistero e la gloria di Maria”?. E aggiunge: “ vi sarà anche un motivo se, nelle litanie lauretane, viene chiamata Regina degli Angeli. Lei è Regina degli Angeli in quanto assisa tra di loro, canta la gloria di Dio e a lui ci porta, ecco chi è Maria, Madre nostra e della Chiesa, colei che ci ripaga di ogni sconfitta e di ogni fatica”. Certamente è così. Ma i soliti tromboni ,che non mancano mai, spesso,guardano alla devozione mariana e alla pietà popolare con la puzza sotto il naso,quasi come se fosse una cosa di seconda categoria: “ sbagliano. Intanto è lo stesso Vangelo che ci dice che la fede è dei semplici e non degli scienziati o di coloro che presumono di saper tutto e poi non sanno nulla. La pietà popolare invece, è importantissima, perché rappresenta il senso della fede del popolo di Dio e in questa pietà popolare Maria ha il suo spazio”. Vi è chi ravvisa una mariologia zuccherosa: “ insisto, Maria, merita rispetto e ammirazione. Certo ,se qualcuno si avvicina a lei con animo infantile o con mire interessate allora sbaglia. Di Maria dobbiamo avere la massima fiducia, è nostra madre ed una madre non ci potrà mai tradire”. Le apparizioni mariane: “ ecco appunto. Nella sua saggezza la Chiesa non le impone, lascia liberi i fedeli di crederci o no, non appartengono ai dogmi,sono rivelazioni e come tali vanno prese, lo ha sempre detto il Magistero della Chiesa, lo hanno ribadito Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Ratzinger. Ma che siano semplici rivelazioni private non implica che non abbiano valore. Sono importanti e ci aiutano a consolidare la nostra fede spesso traballante”. In che senso ci aiutano: “ io invidio chi vive di certezze, chi non ha mai dubbi. Ma sotto -sotto penso che colui il quale affermi di essere un uomo di tal fatta alla fine crolli. Maria è una donna umile,ma ha dalla sua la forza della fede, non pretende di spiegare cose impossibili. Crede per fede,senza cercare spiegazioni razionali o astruserie”. Tra le apparizioni hanno destato e destano scalpore e qualche polemica di troppo, quelle di Medjugorje. Un Arcivescovo Emerito, esorcista e persona degna, ha parlato di fenomeno satanico ,lei condivide?: “ assolutamente no, del resto quell’affermazione piuttosto incauta ed esagerata, è stata poi corretta da padre Amorth che ha detto esattamente l’opposto. Ritengo che la prudenza della Chiesa sia corretta, ma che neppure possa rifiutarsi in blocco Medjugorje per l’alto numero di conversioni o di sacramenti. Poi le edico anche che Giovanni Paolo II, uomo dik Dio, lo ha varie volte detto alla presenza di testi: se non fosse stato Papa sarebbe andato a Medjugorje, segno che non ci vedeva alcun inganno di Satana”. E la prudenza della Chiesa?: “ la condivido ,un atto dovuto,ma non significa ostilità tanto meno pregiudizio, infatti i pellegrinaggi, sia pur non guidati da Vescovi, si possono fare come fedeli. Poi trovo assurdo litigare sulla Madonna, colei che dona pace, dona speranza e felicità. Diamo tempo al tempo, e proclamiamola Regina degli Angeli”.



Detto questo la migliore risposta te la do con il vero SI della Madonna al Suo PATER:
L'anima mia magnifica il Signore * [5]e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Ed ancora alcune riflessioni per la tua risposta, tratte proprio dalle meditazioni del nostro amato Papa Benedetto per la quaresima 2010:
Il Magnificat di Maria, sottolinea Benedetto XVI, ci insegna che Dio “si schiera dalla parte degli ultimi”. Duemila anni fa come oggi, il mondo sembra dire che “i superbi, i potenti e i ricchi” trionfano sui piccoli. Ma, avverte il Papa, il progetto di Dio capovolge i riferimenti sui quali l’umanità preferisce edificare il suo futuro. “L’umile è percepito come un rinunciatario, uno sconfitto, uno che non ha nulla da dire al mondo. Invece questa è la via maestra, e non solo perché l’umiltà è una grande virtù umana, ma perché, in primo luogo, rappresenta il modo di agire di Dio stesso”. (Messa dell’Agorà di Loreto, 2 settembre 2007) “La sua forza segreta – ci rassicura il Papa – è destinata alla fine a svelarsi, per mostrare chi sono i veri eletti di Dio”: “Coloro che lo temono’, fedeli alla sua parola; ‘gli umili, gli affamati, Israele suo servo’, ossia la comunità del popolo di Dio che, come Maria, è costituita da coloro che sono ‘poveri’, puri e semplici di cuore”. (Udienza generale, 15 febbraio 2006) Maria canta la sua umiltà e con essa la grandezza di Dio. Le parole della cugina Elisabetta, “Benedetta tu fra le donne, benedetto il frutto del tuo grembo”, accendono nel suo spirito un cantico di lode al Signore che ha guardato l’umiltà della sua serva: “L’anima mia magnifica il Signore'. Maria riconosce la grandezza di Dio. Questo è il primo indispensabile sentimento della fede; il sentimento che dà sicurezza all’umana creatura e la libertà dalla paura, pur in mezzo alle bufere della storia". (Celebrazione per la fine del Mese Mariano, 31 maggio 2008) Il cantico di lode del Magnificat, è la riflessione del Pontefice, è “un’autentica e profonda lettura teologica della storia”. Una lettura, ribadisce, “che noi dobbiamo continuamente imparare” da Maria la cui fede “è senza ombre e senza incrinature”. Maria, con la sua umiltà, ci indica la relazione inscindibile tra la grandezza del Creatore e della sua creatura: “Dove scompare Dio, l’uomo non diventa più grande; perde anzi la dignità divina, perde lo splendore di Dio sul suo volto. (…) Solo se Dio è grande, anche l’uomo è grande. Con Maria dobbiamo cominciare a capire che è così. Non dobbiamo allontanarci da Dio, ma rendere presente Dio”. (Messa dell’Assunta, 15 agosto 2005)

Un abbraccio
Enza

Ma qualcuno ha davvero letto il testo?
Cito alcuni passi………per Giorgio1960

…Mentre una teologia maschilista nel passato la aveva relegata ...... molto distaccata dall' uomo, dal seicento in poi, la stessa teologia ha cambiato rotta e le restituito l'onore e la dignità anche di donna fisica".
Per i saccenti si noti bene quell’anche
Ed ancora
Lei non ha mai dubitato, é stata sempre vicina al figlio anche nei momenti più difficili, persino nel momento drammatico dello scandalo della Croce quando tutto pareva finito, un fallimento. Ecco, Maria é colei che tutti dovremmo prendere ad esempio"
Maria dimostra con autorevolezza che la scelta del vangelo non é per niente maschilista: " infatti per venire al mondo Cristo ha scelto una donna.
……..penso che la donna, senza mai tralasciare o trascurare i suoi doveri di madre e sposa, faccia bene a lavorare e ha ogni diritto al pari degli uomimi.
…….Le donne lavorino, ma non dimentichino mai la loro specificità" ………
La cosa importante é non fare del lavoro un idolo o un punto costante di riferimento". Insomma, evitare la idolatria del lavoro: "
per gerr: quel “pure” è pretestuoso …..nel testo non esiste…..(anzi io invece del pure ci vedo un bel punto esclamativo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)
Mi dispaice ma la tua è una tattica malriuscita.
Pensa Gerr sei anche tu figlio di una donna, come Maria, che ha sfidato la vita per metterti al mondo!
Ragazzi avete distolto l’attenzione dal vero fulcro del testo:
MARIA: la donna per eccellenza.
MARIA " e credo che sia la più bella e celebre al mondo.
Le top model, le attrici passano, la loro gloria é fugace e passeggera. Maria resta sempre, é appunto la donna perfetta, colei che ha sempre detto sì, con fedeltà e amore……….PROPRIO COME HA FATTO LA MAMMA DI GERR, con fedeltà e amore, METTENDOLO AL MONDO.
Rassegnati gerr: tua mmamma ha “obbedito” e detto si per amore…..facendoti nascere!
Oppure…………sei ……opera dello Spirito Santo?
Ma dove discriminiamo la donna?
Ragazzi ma allora

Vorrei ricordare a Marzia che esiste un modo di parlare “proprietario” le frasi fatte sanno solo di aria fritta!
E lei cosa fa? In cosa crede? E tutto questo egocentrismo? QUANDO AVREMO IL CORAGGIO DI SOSTITUIRE ALLA PAROLA “IO” LA PAROLA “NOI” capiremo quel “SI”…quella donna di nome Maria, suo Figlio che, seppur UOMO HA DETTO SI MORENDO IN CROCE ……………PER I VARI GIORGIO, GERR, MARZIA…………per me ….per te………..

Ah! Dimenticavo: il padre di Gerr……… mi sa tanto che “quel famoso giorno” insieme a sua madre …..ha detto anche lui un bel SI!..........In quanto alle sue preferenze: Dio che paura queste donne obbedienti…….Meglio le disobbedienti…ci creano il pretesto per farci “sentire” uomini…..al contrario delle obbedienti che ci costringono ad “essere” uomini!

Per usare lo stile “Marzia”: chi è causa del suo mal……pianga se stesso!

martedì 23 febbraio 2010

Dedicato agli amici: Riccardo & Company.

Quanto prima inserirò una lettera aperta , per ringraziare il mio amico Riccardo e tutti gli artefici del sogno ad occhi aperti vissuto da mio Figlio Alessandro.