venerdì 7 marzo 2008

LO STRESS NELLO SPORT

Viene definita stress la situazione psicologica generata dalla differenza tra le capacità che l'individuo percepisce come necessarie per portare a termine una determinata azione e quelle che l'individuo percepisce come proprie.
Lo stress può manifestarsi sotto due forme: ansia e noia.
Viene generata ansia quando ciò che siamo in grado di fare non è sufficiente per ottenere lo scopo che ci siamo prefissi o che siamo in qualche modo costretti a conseguire.
Viene generata noia invece, quando le capacità possedute sono notevolmente superiori a quelle che percepiamo come necessarie per portare a compimento l'azione assegnataci.
Lo stress quindi è strettamente correlato oltre che con l'azione che dobbiamo compiere anche con la percezione che abbiamo delle nostre capacità in rapporto a quelle che ipotiziamo come necessarie per il conseguimento dell'azione stessa.
La percezione delle capacità che l'individuo possiede viene definita autostima ed è una componente fondamentale per la salute psico-fisica della persona.
Vediamo adesso di evidenziare alcuni semplici esempi di come nello sport possa essere generato stress.
Lo stress nello sport viene generato ad esempio, dal dover conseguire obbligatoriamente certi risultati, dal dover vincere una certa gara ecc.
A volte è mi capitato di assistere a gare dove una squadra era letteralmente bloccata dalla paura di non riuscire a centrare il risultato, altre volte invece il dover centrare il risultato può stimolare la squadra fino a un punto tale da riuscire a tirar fuori una prestazione straordinaria.
Tutto questo mi induce a pensare che lo stress, sotto forma di ansia, non sia sempre e comunque negativo, ma che tale negatività venga generata nel momento in cui l'individuo, la squadra, si rende conto di non avere più le capacità sufficienti per arrivare allo scopo per il quale sta lottando.
Viceversa avere un obiettivo di non facile conseguimento ma comunque non impossibile stimola sicuramente l'individuo e la squadra a dare il meglio di sè.
Dare il meglio di sè viene anche stimolato dal dover affrontare avversari più forti o situazioni di difficile soluzione che non precludono comunque, anche in caso di risultato negativo o di insuccesso, un decremento dell'autostima individuale o di gruppo.
Sono queste le classiche situazioni in cui la squadra incontra avversari considerati più forti, dove non c'è niente da perdere o dove c'è molto prestigio da guadagnare nel caso in cui si riesca a rovesciare il pronostico.
Se lo stress sotto forma di ansia si sviluppa principalmente a livello professionistico dove c'è una pressione molto elevata su tecnici e giocatori, a livello giovanile occorre stare attenti a non far annoiare i giocatori proponendo esercitazioni sempre varie che aiutino nelllo sviluppo tecnico e allo stesso tempo stimolino l'attenzione, la partecipazione e l'impegno.
La ripetizione continuativa di un gesto tecnico o di uno schema tattico non deve arrivare al punto di annoiare il giocatore o la squadra perchè altrimenti i benefici che deriverebbero dalla ripetizione di un gesto al fine dall'assimilazione di una determinata qualità vengono annullati dalla scadente applicazione da parte del singolo o della squadra.

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