martedì 28 settembre 2010

F.I.H.P. Hockey Pista - Riunione degli STATI GENERALI DEL 18 SETTEMBRE 2010


http://www.hockeypista.it/forum/viewtopic.php?f=1&t=3239


Egregi Signori,
innanzitutto mi scuso con il Presidente Federale, On. Sabatino Aracu e il SIPAR HP, e ringrazio loro per l’invito alla Convention del 18 settembre di Bologna, ma purtroppo problemi di lavoro mi hanno impedito di partecipare.
Nell’occasione ringrazio anche il sito Hockeypista.it per la messa in onda delle registrazioni degli interventi di alcuni partecipanti.
Premesso questo, parto subito con le mie personali considerazioni:
Non si diventa Presidenti per caso e Sabatino Aracu lo ha dimostrato brillantemente nella sua introduzione, affermare TUTTI ABBIAMO SBAGLIATO è un grande segno di umiltà. Questo è il momento di capire quali sono stati gli errori e porre in atto delle procedure di risanamento per la riqualificazione di questo meraviglioso sport. Benissimo, la convention di Bologna non deve essere l’avvio di un processo giudiziario, ma l’inizio di un processo per ritornare all’ECCELLENZA. Questo si potrà avere solo se TUTTI e per "TUTTI" intendo anche i SANTONI di questa specialità, si siederanno a tavolino con la convinzione che c’è sempre da imparare, anche a 90 anni, come affermato dal nostro Presidente Federale. Quindi sono pienamente d’accordo con la teoria dell’istituzione di un tavolo dove tutte le scuole hockeistiche nazionali (Scuola Pugliese, Scuola Toscana, Scuola Veneta, Scuola Lombarda, Scuola Piemontese, Scuola Friulana, Scuola Emiliana e la GIOVANE Scuola Ligure), si confrontino tecnicamente e si tiri fuori finalmente un modello di prestazione dell’HOCKEYSTA. Altrettanto importante è fissare bene in mente che il solo gioco di squadra dei migliori tecnici del mondo (scusate la presunzione ma noi Italiani siamo i migliori) non è più sufficiente, il valore organizzativo economico è fondamentale, bisogna tirare dentro il movimento nuovi giovani dirigenti che affianchino i vecchi, con spirito e abilità imprenditoriale, e convoglino saggiamente i pochi euro che la crisi economica ci mette a disposizione. Se questo non avverrà, ahimè non sarà sufficiente nemmeno pubblicare e distribuire gratuitamente l’enciclopedia dell’ HP di Gianni Massari.
Caro Presidente, come primo passo io chiedo l’intervento di fondi Federali per la pubblicazione dell’enciclopedia dell’H.P. del nostro ex C.T., così come fu fatto anni orsono dalla Federazione con l’unico testo ufficiale redatto anni orsono dal nostro ex C.T. Francesco Marchesini.
Anch’io come il designatore Fiorenzo Tonali vorrei iniziare con il fare un plauso all’operato degli arbitri, la scorsa stagione hanno svolto il loro compito in maniera egregia, il regolamento nuovo ha messo in difficoltà tutti e gli arbitri ancor più.
Da quello che quasi tutti hanno dichiarato, hanno avuto poche possibilità di prepararsi, sia in aula che in pista. Per quanto riguarda il settore arbitrale e gli allenamenti in pista io avrei una mia piccola teoria, in questo mio intervento posso riassumere sinteticamente così:
Gli arbitri di A1 e A2 devono allenarsi obbligatoriamente presso le società sportive e aggregarsi agli allenamenti delle squadre senior.
Purtroppo non mi trovo d’accordo su alcune cose dichiarate dall’allenatore Antonio Caricato, perché condite con astute inesattezze.
Come detto da Caricato, le nostre Nazionali hanno raggiunto il loro minimo storico, è vero e facile da verificare, basta guardare le classifiche. Come intelligentemente dichiarato dall’Avv. Fausto Pozzan, nel nostro sport manca la memoria storica, la storia scritta della nostra disciplina.
Purtroppo si gioca e si va avanti troppo con il pettegolezzo, e il pettegolezzo è il voler rifare la Storia secondo il proprio senno e arbitrio ma non è il vero. Concordo con Caricato, i risultati attuali sono mediocri, così come lo erano nei primi anni ’80 quando disputammo il mondiale in Cile e ci classificammo più o meno come lo scorso mondiale. Ma proprio dal quel mondiale in Cile è iniziata secondo me la rinascita e la crescita dell’Hockey italiano. Siamo un popolo di creativi e le radici della creatività sono i nostri problemi. Da quei mediocri risultati i tecnici e i dirigenti di quel tempo, tirarono fuori tutta l’abilità italiana, strutturando i centri di Alta specializzazione, organizzati e coordinati da Francesco Marchesini sino alla nazionale under 16 e le nazionali Juniores / Seniores abilmente condotte da Gianni Massari.
Caricato ha dichiarato che l’Italia ha vinto un mondiale femminile. Ma dove? Ma quando?
Il Canada nel 1991 vinse il mondiale femminile pattinando con i pattini in linea, le atlete Canadesi non erano ragazze che giocavano l’hockey in line, ma bensì erano le atlete professioniste della Nazionale di Hockey su ghiaccio canadese al completo, quella nazionale schierava tra le sue fila la più forte giocatrice al mondo di quella specialità, una ragazza di colore che oggi in Italia potrebbe tranquillamente giocare nel nostro campionato maschile di A1.
Non mi sembra nemmeno corretto citare come delle meteore atleti come, Marolla, Marabotti, Scuccato, Ricci, Brandolin e dimenticare nella citazione di quel gruppo, i magici Cupisti Alessandro e Girardelli Franco che erano parte integrante di quella nazionale.
Questi Atleti hanno portato in Italia il primo titolo Europeo e per anni hanno continuato a calcare le piste italiane, aggiungo a quei nomi, Pietrini di Follonica e Dagostino di Salerno, che per tantissimi anni hanno indossato la maglia delle loro città, come si può classificarli come delle meteore?
Mai nessuna nazionale ha mai vinto in Italia un mondiale seniores, portando con sé atleti della stessa età. Le nostre nazionali si sono sempre contraddistinte per la loro diseguaglianza anagrafica, che univa il giovane al più esperto, questo creava competizione, motivazione e risultati.
E’ vero la Juniores è il serbatoio della Senior, ma quanti junior dovrebbero raggiungere la massima serie? Della spedizione olandese, due soli nomi, Cupisti e Girardelli nell’Olimpo dell’Hockey pista, penso che il risultato sia eccellente.
Allora tutti d’accordo sulla juniores come serbatoio della nazionale maggiore, e la under 16 cosa era, se non il serbatoio della Juniores?
Nonostante abbia contribuito marginalmente (in quanto ero solo un collaboratore insieme ad altri colleghi), mi sento enormemente offeso, nel sentire dichiarare che l’ultimo Europeo vinto da una under 16 lo abbiamo vinto solo grazie a Gianni Massari, io sono testimone del volume e la qualità di lavoro svolto da Francesco Marchesini per quella nazionale. Sono stato presente a tutti i raduni di Bassano tenuti da Checco Marchesini e solo una quarantina di giorni prima (forse meno) dell’Europeo, la nazionale fu affidata a Gianni Massari, al quale va il merito di aver condotto magistralmente la panchina azzurra.
Caricato, afferma che le nazionali lavorano a vista, non c’è una linea guida. Forse in questo ha ragione, ma io non sono d’accordo sulla tesi delle linee guida dettate dal C.T..
Il Commissario Tecnico oggi c’è, domani non lo sappiamo. Il patrimonio della specialità sono gli atleti, le linee guida vengono dettate dal MODELLO DI PRESTAZIONE che le varie scuole italiane devono coniare. Si parte dai programmi delle attività giovanili delle nazionali dove dobbiamo preparare i nostri atleti e portarli a raggiungere quello che si chiama DISPONIBILITA’ VARIABILE. Mi spiego meglio per i meno tecnici, la disponibilità variabile è una fase dell’apprendimento sportivo. Questa fase dell’apprendimento di abilità, arriva quando, l’esecuzione del movimento o del gesto vengono automatizzati, c’è una diminuzione dell’attenzione volontaria dell’esecuzione; quindi l’abilità motoria o tecnica si consolida e diventa non più “fine dell’apprendimento”, ma mezzo per realizzare compiti tattici. Tutte le particolarità dell’esecuzione migliorano, si stabilizza la coordinazione e possiamo notare che l’utilizzo dell’abilità acquista soprattutto valore strategico. In Nazionale devono arrivare gli atleti con queste caratteristiche, atleti che possono seguire qualsiasi strategia o tattica di un qualsivoglia C.T., sia che questi preferisca giocare a zona, sia che preferisca giocare a uomo o entrambe le cose. Agli allenatori che lavorano sui giovani, come Massimo Barbieri, si dovrebbe ritornare a insegnare questo, come raggiungere con il proprio atleta la disponibilità variabile. Non possiamo lasciare solo al loro entusiasmo e al metodo prove ed errori la crescita del nostro sport. Mi aggancio ora al discorso di Fausto Pozzan, più praticanti equivale a maggiore qualità. In effetti, la promozione è importante: Massari parlava di scuole elementari e di reclutamento nelle scuole primarie. Si è vero, avendo me partecipato come componente del progetto scuola FIHP del compianto presidente Tiezzi, come potrei non essere d’accordo. Chi più di me può sponsorizzare questa teoria dell’accesso alle scuole. Ma attenzione, le realtà si sono modificate, l’utilizzo del pattino io lo promuoverei già dagli ultimi anni della scuola dell’infanzia. Lo scopo dell’utilizzo del pattino é proprio quello di ampliare verso una maggiore multilateralità le abilità senso-motorie del Bambino al di là del sesso e dello sport dominante la sua attività sportiva futura.
Per quello che può essere lo sviluppo dell’hockey pista, noi tecnici non dobbiamo aver paura di trovarci in situazione sub-alterna nella scuola.
Noi lavoriamo per migliorare il prodotto Pattinare e il pattinare per transfert porterà più avanti i bambini a giocare ad hockey, il compito che ci dobbiamo prefissare è divulgare il pattinare all’infinito, tutti gli apporti migliorano il sistema, noi siamo nel sistema e lavoriamo con loro.
Noi tecnici siamo depositari di alcuni saperi, gli insegnanti lo sono di altri c’é un confronto. Tutto questo, fatto con coscienza, porterà al risultato voluto, cioè indirizzare più bambini verso le nostre piste.
Se a qualcuno dovesse interessare, sul mio blog http://pattinaresulweb.blogspot.com/ sono riportate le mie esperienze con il progetto scuola, non è un’enciclopedia, ma una sintesi della mia esperienza con le rotelle.
Sempre Pozzan ha posto il problema dell’hockey femminile. Le abilità al di là del sesso, sì del sesso! Sport per ragazzi e sport per ragazze, Hockey per ragazzi e hockey per ragazze?
La differenziazione tra sport per ragazzi e sport per ragazze ormai è stata superata da decenni.
Nella mia relazione tecnica scritta sull’hockey femminile, che distribuii a tutti i presenti e in copia consegnai alla FIHP, in occasione del Seminario per gli allenatori di Roma nel luglio del 1994, lanciai un messaggio di allarme, proponendo delle soluzioni che all’epoca fecero sorridere gli addetti ai lavori. Tra queste proposte ricordo, quella di far disputare un campionato giovanile misto, fu definita da qualcuno una mia allucinazione.
Ancora oggi mi chiedo quella relazione sarà mai stata letta da qualcuno?
Per la cronaca, e non per correggere quanto detto da Fausto Pozzan, nel 1991 fu disputato un campionato femminile a 18 squadre.
Altra proposta da condividere è quella lanciata da Fausto Pozzan e Camillo Di Nicola sull’utilizzo del Web, avvicinare le varie zone agli eventi, con l’aiuto della rete. Non mi sembra giusto né promozionale, obbligare un tecnico della Sicilia o della Puglia, a spostarsi di 1000 – 2000 km per partecipare al seminario allenatori. Per le località disagiate, si deve poter dare la possibilità anche attraverso il web di partecipazione a questi seminari.
Francesco Martini ha ricordato che solo il 10% di quello che si espone verbalmente viene recepito e memorizzato, mi auguro che questo mio intervento scritto raggiunga qualche punto percentuale in più.
C’è molto da lavorare, Massari ha ricordato a tutti che Marzella ha messo i pattini a tre anni, quindi a 19 anni ha raggiunto l’eccellenza con la vittoria dello scudetto e della Coppa delle Coppe. Sedici anni di duro lavoro per raggiungere il top.
Quindi, se questo 2010 è davvero il nuovo anno zero, buon lavoro a tutti.
Cordiali saluti
Michele Poli

lunedì 6 settembre 2010

5 settembre 2010 CONCERTO DELLA POLIFONICA





Carissimi lettori,

ecco a Voi tutte le foto del concerto tenutosi nel cortile dell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo.

Le foto sono a vostra disposizione, è sufficiente collegarsi ai due link qui in basso:
http://picasaweb.google.com/104737897416788993604/5settembre2010ConcertoEstateGiovinazzese#5513552253051151202

http://lh5.ggpht.com/_CgDnrJYbglU/TIvscu-H9hI/AAAAAAAAATQ/oxUVKbt1jyk/s512/P1230533.JPG



ciao a Tutti
Michele Poli