venerdì 1 febbraio 2008

IL CALO DELLA NATALITA'



Il Bambino di oggi,
ha spesso queste tendenze:

spesso si è rinchiusi più in casa, perché raramente si riesce ha giocare per strada, per vari motivi... il traffico, il drogato, ecc.,
si ritrova rinchiuso in spazi ristretti a fare attività spesso sedentarie e ripetitive, restrittive dal punto di vista della crescita psicofisica.




Secondo dati ONU, circa nel 2020 in Europa avremo la popolazione Araba superiore a quella Europea.
Quindi si presume che (salvo guerre, epidemie, ecc.) ci sarà un grandissimo esodo, ancora maggiore a quello di oggi.
La popolazione europea sempre più diminuisce, tra l’altro viviamo un ulteriore avvicendamento dall’Est, quindi o iniziamo tra le tante altre cose a lavorare sulla solidarietà o è chiaro che fra non molto ci sarà un dilagare della lotta al diverso e quindi un ritorno in grande stile al razzismo e magari a qualche bel conflitto, come se tutte le stragi naziste non abbiano insegnato niente.
Per affrontare bene la lettura di questo lavoro, bisogna tenere presente un problema:il calo della natalità’.
Solo così potrà essere fatta una buona scansione sul significato del pattinare nell’immaginario del Bambino, questo porterà noi educatori nella scelta dei mezzi più utili alla crescita del Bambino.
Come fine ultimo la Scuola Elementare ha:
“ La formazione dell’uomo e del cittadino “.
Io tra le tante cose individuo il Bambino come nuovo soggetto culturale nella storia d’Italia, visto sempre più come figlio unico.
Questo comporta un’attenzione particolare da parte del genitore, ossia, il fatto che il genitore pretenda che il figlio sappia fare molte cose.
Il Bambino di oggi ha spesso queste tendenze:
spesso si è rinchiusi più in casa, perché raramente si riesce ha giocare per strada, per vari motivi....... il traffico, il drogato, ecc., e si ritrova rinchiuso in spazi ristretti a fare attività spesso sedentarie e ripetitive, restrittive dal punto di vista della crescita psicofisica.
Questa è un po’ la tendenza del Bambino di oggi in molti agglomerati urbani, c’è la paura diffusa che possa accadere qualcosa, proprio perché dal punto di vista statistico si va ad una riduzione del numero dei bambini.
Quindi ad una maggiore attenzione e preoccupazione, se uno ha cinque o sei figli se ne perde uno ne ha sempre quattro o cinque, se invece ne ha uno solo e lo perde la situazione incomincia ad essere pericolosa, quindi allora sempre più attenti con sempre più morbosità.
Tutto questo rende il Bambino sovrano in un mondo di adulti.
Intorno a lui, madre, padre, nonni, talvolta anche qualche bisnonno, s’industriano a soddisfare ogni suo bisogno.
Se ha un desiderio, gli basta un cenno.
Se è contrariato, un moto di disappunto.
Tra lui e le persone che abitano il suo orizzonte, la differenza di età non si calcola più in anni e decenni, ma in belle porzioni di secolo.
Con questo drappello di accompagnatori, il Bambino del Duemila si avvia ad entrare nel terzo millennio.
E’ un figlio unico, naturalmente.
E’ l’esemplare di Bambino che va diffondendosi a macchia d’olio nelle società occidentali e tanto più in Italia dove la cifra, stabile da anni, di 1,3 figli a coppia (il tasso demografico più basso al mondo) dà la misura del fenomeno.
Se continuerà così, lo scenario che i demografi dipingono per i prossimi decenni è degno di un film di fantascienza.
Infatti, se oggi ci sono 2 milioni e 800 mila bambini con meno di cinque anni contro un milione e 900 mila vecchi con più di 80 anni, fra 50 anni potremmo avere appena un milione e mezzo di bambini, contro 4 milioni e 300 mila ultraottantenni (un rapporto di uno a 3), mentre ci sarebbe un solo Bambino ogni 12 persone che hanno superato i sessant’anni.
E’ il piccolo imperatore di questo probabile paesaggio, mai verificatosi nella storia dell’umanità, sarà proprio il figlio unico, che non dovrà più soltanto riuscire a crescere senza coetanei nel classico triangolo della famiglia, ma dovrà imparare a vivere e a studiare, a maturare e socializzare in un mondo di vecchi.
Questo sta portando all’eliminazione di due codici importanti quali quello gestuale espressivo, che riguarda tutto il corpo e quello orale il parlare, facendo prendere il sopravvento ad altri linguaggi come quello dell’immagine (intesa come televisiva) e dello scritto computerizzato

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