domenica 28 ottobre 2012





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Perchè scrivere di hockey su pista ?

Perchè è importante farlo e viene spesso naturale all'uomo bloccare sulla carta i propri pensieri?

Credo che vi siano molte risposte, tutte diverse, a seconda dell'epoca, la società o la personalità dello scrittore.

La mia tesi è semplice, Paolo Virdi come me, come Voi,  si è ammalato di hockeyte…..

io credo che, scrivere sia la medicina migliore per guarire o almeno alleviare i dolori di questo sport, quello che io chiamo:

“ lo Sport meno del minore”

E’ un esercizio importante per sè stessi, ma soprattutto per chi come me Noi soffre dello stesso male.

Scrivere (così come leggere) muove l'immaginazione, stimola a cercare il modo giusto di esprimersi, sia per trasmettere il messaggio che si vuole comunicare, sia per ritenersi soddisfatti di ciò che si è scritto. scrivere è un modo per rendere un pò più veri i propri pensieri, le proprie fantasie. vedere ciò che viaggia a gran velocità nella nostra mente fisso su di un foglio, far nascer storie, personaggi ..

Paolo, nell’augurarti  il più grande successo per la meravigliosa opera, ti dedico la poesia di Charles Bukosky

"E così vuoi diventare uno scrittore?"

E così vorresti fare lo scrittore?
Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo
a meno che non ti venga dritto
dal cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.

se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.

se lo fai solo per soldi o per fama,
non farlo
se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.

Se devi startene lì a
scrivere e riscrivere,
non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun altro,
lascia perdere.

se devi aspettare che ti esca come un ruggito,
allora aspetta pazientemente.
se non ti esce mai come un ruggito,
fai qualcos'altro
se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.

non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e
pretenzioso, non farti consumare dall'autocompiacimento

le biblioteche del mondo
hanno sbadigliato
fino ad addormentarsi per tipi come te
non aggiungerti a loro
non farlo
a meno che non ti esca
dall'anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all'omicidio,
non farlo
a meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.
quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da sè e continuerà finchè tu morirai o morirà in te.

non c'è altro modo
e non c'è mai stato.

Charles Bukosky

Con immensa stima
Michele Poli

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