venerdì 26 settembre 2008

A PROPOSITO DI SPORT E PACE, ECCO A VOI SERVITO IL SIGNORE DELLA PACE: Don Tonino Bello

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Se qualcuno avesse qualche dubbio sulla mia formazione sulla Pace, eccolo servito.
Molti di voi non lo conoscono, tantissimi altri conoscono questa figura immensa.
Io mi sento un eletto e fortunato sportivo, grazie al Pattinare ho potuto conoscere e ammirare uno dei Santi del nuovo millennio.
Don Tonino con la figura di Padre Pio sarà sicuramente l'icona più importante della Puglia degli anni 2000.

Le frasi sulla Pace di Don Tonino, resteranno fisse ed immutabili nella mia mente.
La fiaccolata sui pattini dove era sempre presente, era il momento più bello della stagione, tutti eravamo ansiosi di ascoltare i suoi discorsi di SPORT E PACE.

Grazie Don Tonino.

Nato ad Alessano (Lecce) il 18 marzo 1935, Antonio Bello rimarrà sempre, anche quando sarà Vescovo,” don Tonino.

Nel 1982 viene nominato Vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi e nel 85, presidente di “Pax Christi”.

Comunione, evangelizzazione e scelta degli ultimi sono i perni su cui svilupperà la sua idea di Chiesa (la “Chiesa del Grembiule”) Lo troviamo così assieme agli operai delle acciaierie di Giovinazzo le AFP in lotta per il lavoro, insieme ai pacifisti nella marcia a Comiso contro l’installazione dei missili, insieme agli sfrattati che ospiterà in episcopio (“Io non risolvo il problema degli sfrattati ospitando famiglie in vescovado. Non spetta a me farlo, spetta alle istituzioni: però io ho posto un segno di condivisione che alla gente deve indicare traiettorie nuove,insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa.).

Rinuncia ai “segni di potere” e sceglie il “Potere dei Segni”: nascono così la Casa della Pace, la comunità per i tossicodipendenti Apulia, un centro di accoglienza per immigrati dove volle anche una piccola moschea per i fratelli Musulmani.

L’inevitabile scontro con gli uomini politici si fa durissimo quando diventa presidente di Pax Christi: la battaglia contro l’installazione degli F16 a Crotone, degli Jupiter a Gioia del Colle, le campagne per il disarmo, per l’obbiezione fiscale alle spese militari, segneranno momenti difficili della vita pubblica italiana. Dopo gli interventi sulla guerra del Golfo venne addirittura accusato di incitare alla diserzione.

Eppure c’è stata sempre una limpida coerenza nelle sue scelte di uomo, di cristiano, di sacerdote, di vescovo. E’ stato così coerente da creare imbarazzo perfino in certi ambienti, compresi quelli curiali: sapeva di essere diventato un vescovo scomodo.

Ma la fedeltà al Vangelo è stata più forte delle lusinghe dei benpensanti e delle pressioni di chi avrebbe voluto normalizzarlo.

La marcia pacifica a Sarajevo, di cui fu ispiratore e guida, sebbene già malato, rappresenta la sintesi epifanica della vita di don Tonino: partirono in 500 da Ancona il 7 Dicembre 1992, credenti e non, di nazionalità diverse uniti dall’unico desiderio di sperimentare “un’altra ONU”, quella dei popoli, della base. Nel discorso pronunciato ai 500 nel cinema di Sarajevo dirà: ”Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva .
Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà .
Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

Pochi mesi dopo, il 20 aprile 1993, consumato da un cancro, muore senza angoscia e con grande serenità.


Per saperne di più :

http://www.giovaniemissione.it/testimoni/bello.htm


http://www.dontonino.it/Inizio.html

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